Trump: attentato e guerra

Biden: emblema dell’anzianità dell’Occidente

Perché Trump sostiene di poter porre fine alla guerra in Ucraina in ventiquattrore? E perché questa può essere l’origine del tentativo di assassinarlo? Premettiamo che è irrealistico pensare che il ragazzo che ha sparato sia stato inviato da qualcuno. Ma è certo che era in una posizione talmente visibile che qualcuno l’ha “lasciato fare”. Così si deduce da alcune testimonianze anche della polizia locale. Agenti locali e cittadindi avevano segnalato il sospetto che si trovava in una posizione che non poteva sfuggire alla vista dei “servizi segreti” (ma perché poi si chiamano servizi segreti se sono normali guardie del corpo?) 

Come succede in altri casi, secondo gli esperti di intelligence, gran parte degli attentati non è organizzata dai servizi segreti o da qualcuno in particolare. Piuttosto, si “lascia fare” a qualcuno che ha folli intenzioni.

Questo attentato non riuscito manda almeno due messaggi alquanto evidenti. Primo: qualcuno nella sicurezza di Trump e dell’FBI ha tradito e non è intervenuto per fermare in tempo un ragazzo armato ben visibile su un tetto piatto. Secondo: poiché questo è successo, potrebbe succedere ancora. 

Non facciamo nemmeno troppo affidamento sulle indagini che finiranno come sempre in un gran polverone, dietrologie e la verità svanirà. Ma l’attentato è collegato alle sue posizioni in politica internazionale e al tentativo di eliminare un personaggio sovversivo dell’ordine vigente.

Si possono fare varie ipotesi. Supponiamo che la Russia, la Cina e la maggior parte dei Paesi BRICS presentino un’élite egemonica alternativa a quella che ha dominato l’Occidente nell’ultimo secolo o giù di lì. Per molto tempo, l’élite (o oligarchia) euro-atlantica ha creduto di poter mantenere il dominio globale cooptando i leader dei Paesi emergenti. Questi leader erano lusingati di entrare a far parte dell’élite dominante euro-atlantica, anche se si collocavano a un rango inferiore. L’élite occidentale, dalla mentalità aperta, invitava l’élite del Terzo Mondo a studiare nelle migliori università occidentali, dove le classi dirigenti venivano educate e i prescelti stringevano salde relazioni tra loro. Fino agli anni Ottanta, nella percezione occidentale, il Terzo Mondo era tutto il resto del mondo ad eccezione dei Paesi comunisti, considerati comunque sottosviluppati.

Negli ultimi trent’anni, tuttavia, questo approccio ha dovuto affrontare diverse sfide. In primo luogo, l’élite occidentale ha mostrato segni di stagnazione e una grave perdita di dinamismo. In secondo luogo, il modello socio-economico esistente è invecchiato e le nuove tecnologie non l’hanno ancora trasformato in modo sostanziale. In terzo luogo, è in atto una crisi dimensionale: le organizzazioni diventano difficili da controllare oltre una certa soglia dimensionale a causa dei rendimenti decrescenti di scala. In quarto luogo, nuove élite iniziano a sfidare la tradizionale oligarchia occidentale sullo stesso terreno tecnologico e industriale. In una parola, il mondo occidentale è invecchiato, molto invecchiato ed emblematicamente rappresentato da Biden.

Di conseguenza, l’oligarchia occidentale, un tempo unita, mostra alcune crepe. La concorrenza portata dalla Cina, dalla Russia e da altre regioni del mondo ha ulteriormente accelerato questa crisi. Invece di soccombere all’egemonia occidentale, queste oligarchie alternative cercano di affermarsi come concorrenti.

Al suo apice, l’oligarchia occidentale credeva di poter espandere la propria influenza a livello globale cooptando le élite degli altri Paesi. Questo tentativo è fallito e comporta divisioni interne all’élite occidentale. Alcuni oligarchi dell’Est e del Sud, compresi quelli che inizialmente si erano allineati con l’Occidente, ora dubitano di aver scelto la parte vincente e cercano il sostegno di altri governi per assicurarsi il potere. La cittadinanza occidentale è difficile da controllare. È divisa, come ci si può aspettare, a causa delle scarse aspettative della gente e dei bassi tassi di crescita.

Paesi come la Cina, la Russia, l’Iran, la Turchia e diverse nazioni arabe offrono maggiori garanzie e stanno guadagnando influenza rispetto ai governi occidentali che stentano a controllare le masse. Inoltre, il mito e la realtà della superiorità occidentale sono caduti. Un nuovo orgoglio nazionale e una nuova identità sono maturati nel Terzo Mondo, un tempo disprezzato.

Leader come Trump rappresentano una fazione dell’oligarchia occidentale che ha sfidato lo stesso establishment in cui sono nati. Si allineano con coloro che si oppongono alla lobby transnazionale occidentale di lunga data che aspirava a estendere il proprio dominio a livello globale.

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