Per un periodo ho vissuto in un grande condominio composto da una sessantina di proprietari di appartamenti, uffici, negozi e attività. Dei proprietari ne conoscevo sì e no quattro o cinque. Prima delle assemblee venivo regolarmente avvicinato dal geometra in pensione. Costui era a capo di una fazione di condomini e mi intratteneva per almeno un quarto d’ora raccontandomi le potenziali malefatte proposte dall’altra fazione. Per fortuna c’era lui che vigilava e sventava gli imbrogli facendoci risparmiare sulle spese e bloccando i progetti immaginifici dell’altra fazione. “Grazie geometra, gli dicevo io, stia tranquillo voterò senz’altro per lei e le mozioni non passeranno”. E lui se ne andava contento e rassicurato.
A capo dell’altra fazione vi era il ragioniere in pensione che, allo stesso modo del geometra, non aveva altro da fare che dedicarsi alla gestione del condominio, ma soprattutto a infastidire il geometra. I due si detestavano con tutta l’anima per via di una storia di corna di molti anni prima consumata nel microcosmo della scala C, tra l’ascensore, il pianerottolo e il garage.
Ovviamente, anche lui, prima delle assemblee mi fermava sulla soglia di casa raccontandomi una visione delle cose completamente diversa: i lavori erano davvero necessari e urgenti; gli imprenditori che proponeva avevano l’onestà dipinta nei loro occhi. Gli rispondevo allo stesso modo, praticamente cambiando solo l’appellativo: “Ragioniere, non si preoccupi, voterò per lei perché dobbiamo impedire che qualcuno si arricchisca a spese dei condomini meno attenti”.
Alla fine, io non partecipavo mai alle assemblee, ma mi sentivo sicuro che non sarebbero stati fatti imbrogli. Se qualcuno ci avesse provato, l’altra fazione l’avrebbe scoperto e sarebbe insorta.Quanto ai vaccini, io seguo quel che dicono i governi e lo faccio con una certa convinzione. Non voto per Salvini né per Meloni e non sostengo le campagne NO-Vax. Tuttavia, mi rassicura la loro presenza che mi garantisce che c’è sempre qualcuno che controlla e fa di tutto per fare cadere in fallo chi decide, per valutare le cose da un altro punto di vista, che aggiunge un’osservazione in più che senza di loro nessuno solleverebbe e che poi potrebbe rivelarsi utile. Se poi i toni fossero più civili, si evitassero le pericolose proteste nelle piazze e si dicessero meno sciocchezze, sarebbe molto meglio. Ma mi accontento e, non avendo competenza specifica, mi limito a seguire quello che emerge dal dibattito e dalle decisioni delle autorità.