Nella sua ordinata ed efficiente casa da single, Filippo Filippovich aveva un piccolo frigorifero dotato nondimeno di un congelatore. Nonostante le dimensioni minime, era il frigorifero più vuoto che si fosse mai visto. Vi conservava, per appena poche ore o al più un giorno o due, qualche frutto e del formaggio. Mangiava tutto quello che quotidianamente comprava. In casi eccezionali qualche surgelato resisteva non più di una settimana. Il piccolo frigorifero che includeva il congelatore era frustrato e depresso poiché sapeva di essere in grado di conservare bene i cibi se gli si fosse stata data la possibilità. Invidiava il forno a microonde sempre in azione a cui il proprietario rivolgeva tutte le attenzioni e ne aveva letto persino le istruzioni. Ma trascurava il frigorifero e quasi non si accorgeva della sua esistenza e delle sue ambizioni a fare bene il suo lavoro. Un giorno tutto questo cambiò. Nella casa del single proruppe una donna che amava cucinare e faceva la spesa una volta alla settimana comprando di tutto. Il frigorifero si trovò stipato di ogni bendidio e nonostante il maggiore lavoro si sentiva finalmente gratificato. Inoltre, provava soddisfazione poiché il microonde era stato quasi completamente abbandonato e sentiva parlare dei suoi effetti negativi sui cibi. A un certo punto, la donna propose persino di rottamarlo. Fu salvato solo dalla gentile intercessione del single il quale disse che per qualche motivo se ne sentiva affezionato. Così che il forno a microonde rimase al suo posto e di tanto in tanto svolgeva qualche marginale servizio. Il piccolo frigorifero, che stava vivendo una nuova giovinezza e si sentiva “pienamente” realizzato, pensò che la donna prorotta avesse ragione. Il single, pensò il piccolo frigorifero, non doveva cedere a sentimentalismi sciocchi e buttare il microonde.
Qualche giorno dopo la dismissione del forno a microonde, sentì dire dalla donna prorotta in casa del single: “Questo è troppo piccolo, te ne serve un altro più grande se vogliamo cucinare. Uno SMEG con il design degli anni Cinquanta. Puoi scegliere tra il blu e l’azzurro, ma meglio l’azzurro”! E con la parola “meglio” intendeva di fatto un ordine. Con grande sorpresa del piccolo frigorifero, il single non esitò un attimo a dire: “Certo, oggi lo andiamo a comprare e chiamo immediatamente l’asporto rifiuti per smaltire il ‘vecchio’ (che non s’era mai sentito così giovane e attivo come in quei giorni in cui la donna era prorotta)”.
Questa è la triste storia di un piccolo frigorifero appassionato del suo lavoro e desideroso di aiutare il single il quale solo dopo averlo rottamato, pensò un poco a lui e a come aveva svolto con piacere il suo lavoro e ai tanti cibi che gli aveva conservato freschi. E della cui esistenza quasi non s’era accorto.