Non so ancora cosa votare: aspetto una proposta politica seria. Certamente voterò “per” qualcosa e non “contro” qualcuno, altrimenti non voterò proprio!
E poi… sono solo elezioni amministrative in questo mondo globale percorso da una guerra per la conservazione dell’egemonia mondiale attuata con la violenza della guerra e non più con la cultura e l’economia. Tutto questo è troppo lontano dal mio modo di pensare del liberalismo occidentale.
Sono elezioni amministrative perché le ingerenze americane ed europee sono enormi e ormai diventate pesantissime e ingiustificate.
Il governo Draghi e questo improvvisato e imprevisto scioglimento delle Camere ad agosto ne sono un altro segnale al pari della presenza di militari e polizia in posti chiave del governo.
Come in tutta Europa lo scontro è tra due schieramenti: una Coalizione di Centro Centro Poca Sinistra (CCCPS) che rappresenta la conservazione e la piccola borghesia intellettuale (la classe media) schierate a sostegno delle enormi corporation in grado di controllare l’informazione oltre a tutto il resto.
E questa CCCPS è azionata da Washington che controlla la politica, i governi e gli ascari della politica europea come è apparso in tutta la sua evidenza quest’anno con la crisi Ucraina.
Dall’altra parte c’è il popolo i cui fermenti e sentimenti sono meglio interpretati e presi in considerazione dalla destra come ha avuto modo di notare anche Cacciari.
Ci sarebbe la terza possibilità, ma il sospetto anticipo con cui sono state indette le elezioni difficilmente potrà consentirne la formazione.
Si tratta del terzo polo popolare e ambientalista che era stato in grado di tradurre in voti e peso politico il discontento e i desideri del popolo grazie all’offerta politica del M5stelle. Oggi questo elettorato è anche pacifista e moderatamente critico di un atlantismo prono ai voleri di Washington.
Sconsideratamente da parte della sinistra, il M5stelle è stato attaccato, vilipeso e infine affossato dalla borghesia conservatrice e dai poteri internazionali che hanno portato Draghi al governo. A fronte del centrismo esasperato del PD (Coalizione di Centro Centro, ancora Centro e una spruzzata di Destra), la sinistra popolare e ambientalista avrebbe potuto e tuttora ha la possibilità di essere un alleato del M5stelle a cui purtroppo manca il tempo di riorganizzarsi dopo le improvvide e truffaldine dimissioni di Draghi. Dopo le elezioni, Mattarella potrebbe dimettersi e Draghi rimarrà in pole position per la Presidenza.
Non so ancora cosa votare: aspetto una proposta politica seria. Certamente voterò “per” qualcosa e non “contro” qualcuno, altrimenti non voterò!