Chiara Ferragni s’è presentata ‘vestita di nudo’. Ha simulato la nudità vestendosi! Ha inviato una serie di potenti messaggi oltre all’ossimorico vestito-nudo che sottolineava gli elementi sessuali del suo corpo usandolo grazie alla sua naturale bellezza.
Una provocazione subito rientrata con la dichiarazione che si trattava solo di una simulazione di nudità, nulla di vero. Anticipava con l’abbigliamento contraddittorio i contenuti del successivo monologo in cui comunicava come le donne si trovino nude e indifese in una società violenta che le discriminerebbe. Per parità di genere, avrei voluto vedere Fedez simulare l’esibizione del suo sesso e sentirlo denunciare le discriminazioni e i problemi sempre più gravi dei giovani maschi (e degli LGBT+, alla fine di tutti).
Avrei voluto che in altri monologhi – veri e propri comizi – si fosse parlato delle discriminazioni neglette, della libertà di stampa in Europa e USA e non solo di quella in Iran e Russia, delle violenze di Israele nei territori occupati senza che ci siano mobilitazioni e sanzioni, dei suoi omicidi e raid all’estero, delle violenze americane ed europee in tutto il mondo, del Black Lives Matter, della pena di morte a minorenni negli Stati Uniti, dei mafiosi latitanti in Sicilia che per trent’anni vanno al bar a prendersi il caffè.
Ma l’informazione di guerra – e arriverà Zelensky con un messaggio – ha cancellato tutto e mai come quest’anno a Sanremo tutti i pregiudizi, i messaggi e i luoghi comuni procedono nella stessa direzione di una guerra portata a chi non si sottomette all’Impero americano: ‘parcere subjectis, debellare superbos’… Compresa la solita marchetta di Benigni alla presenza di Mattarella, vecchia e ripetitiva come le canzoni di Albano, dei Pooh e di Morandi che per lo meno, pur nel grottesco, suscitano ricordi e nostalgia per il tempo andato.
Goering e il MinCulPop – ma anche McCarthy – erano dilettanti rispetto alla RAI.
Fosse stata davvero nuda, lo scandalo avrebbe offuscato le parole. Il ‘vestito nudo’ l’ha protetta dallo scandalo e consentito di ascoltare quel che diceva senza stornare l’attenzione. Un genio, ma preferisco quel che s’era visto – davvero – di Belén anni fa e mi sarebbe piaciuto che la Ferragni avesse dimostrato la stessa sincerità.