Grazie Trump!

Qualcosa di buono Trump l’ha già fatta: ha smascherato le ipocrisie della democrazia americana! Ha dimostrato chiaramente che Washington è il fulcro di un impero governato da plutocrati miliardari. I miliardari che comandano davvero non si sono mostrati, ma l’esibizione pubblica di Elon Musk, Jeff Bezos, Mark Zuckerberg e del CEO di Google Sundar Pichai mescolati al gabinetto governativo ufficiale entrante è significativa. Gli osservatori attenti l’hanno notata. Attenzone però: non è cambiato nulla rispetto a prima! Soltanto meno ipocrisia. La megadonatrice israelo-americana Miriam Adelson, signora della guerra e del genocidio (cerchiata nella foto), mentore di Trump riguardo a Israele […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Are Westerners “Differently Oppressed Citizens”?

Levi-Strauss Structuralism vs. Ethnocentric Human Rights Embracing Cultural Relativism: Lessons from Lévi-Strauss Between the 1960s and 1980s, Claude Lévi-Strauss and his philosophy of anthropological structuralism profoundly influenced those of us studying political and social sciences. Lévi-Strauss became a revered figure among progressive leftists for criticizing Western ethnocentrism and colonialism. In our youthful idealism, many, including myself, adopted his theories with a radical fervor. Lévi-Strauss’s legacy endures in contemporary discussions about identity, particularly regarding individuals with disabilities. The term “handicapped” has evolved mainly into “differently abled,” reflecting a shift toward cultural relativism. He argued that societies express their cultures uniquely while […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Ritorno al relativismo culturale

Tra gli anni Sessanta e Ottanta, tutti noi che studiavamo scienze politiche e sociali eravamo influenzati dal pensiero di Claude Lévi-Strauss. Lo eravamo soprattutto per quanto riguardava le relazioni internazionali e la critica del colonialismo. Il pensiero dello studioso francese era definito strutturalismo antropologico e apriva le porte al relativismo culturale (e strutturale.) Lévi- Strauss era molto apprezzato da noi progressisti di sinistra in quanto critico dell’etnocentrismo occidentale e del colonialismo.  Chi a quel tempo era giovane, come me, tendeva ad assumere le teorie dell’antropologo francese in modo radicale e dogmatico. Un’eco del pensiero di Lévi-Strauss lo si sente tuttora […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Mercati di Natale e New Orleans

Geografia urbana e terrorismo Non si tratta di un conflitto locale: l’odio fomentato da Israele si sta diffondendo in tutto il mondo. L’antiamericanismo e il sentimento antioccidentale, già diffusi ovunque, si sono estesi a quasi l’intera popolazione palestinese (fonte: Associated Press) e su tutto il pianeta. Guardando le televisioni arabe, turche, russe e cinesi, ci si rende conto di quanto la narrazione degli eventi diverga significativamente da quanto riportato dai media occidentali. Senza dubbio anche loro conducono propaganda, ma propongono un discorso diverso. Oggi i media e i comunicatori non occidentali sono altrettanto professionali dei loro omologhi occidentali.           Numerosi governi […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

La NATO dell’informazione

I progressisti a ritroso Criticare il linguaggio, gli atteggiamenti e buona parte dei programmi di Trump, non ci trasforma automaticamente in sostenitori di Kamala Harris, dei “conservatori democratici” o dei “repubblicani rispettabili.” Tantomeno del PD italiano! Se anche si condividessero i proclami di Trump, la speranza che si realizzino subito e completamente è debole. Al più si può sperare in una politica estera meno dissennata. Ma è dubbio che i militari, l’intelligence e i produttori di armi lo permetteranno. Il tycoon, come viene dispregiativamente chiamato, subirà un’opposizione feroce da parte di tutti gli apparati del sottopotere. Il presidente eletto degli Stati Uniti è […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Europe and Trump: The People and the Deep State

My followers and readers are aware of my distance from Donald Trump’s language, attitudes, and most of his agenda. However, this distance does not automatically position me as a supporter of Kamala Harris, the “conservative Democrats,” or the “decent Republicans.” Even if I agreed with some of Trump’s proclamations (and I don’t), I would doubt they could be fully and promptly realized. My hope, at most, is for a less insane approach to foreign policy. Yet, can we realistically expect the Deep State, the military, the intelligence agencies, and the arms manufacturers to allow the incoming administration to pursue their […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Ma noi non votiamo!

Il corrispondente dall’Europa del New York Times dichiara che: “c’è qualcosa tra il fascino e la rabbia in Europa riguardo alle elezioni americane; un sentimento che gran parte della vita e della politica in Europa dipenda dagli elettori del North Carolina, della Georgia e dell’Arizona, poiché il presidente americano in un certo senso è il presidente di tutti”! Se fosse vero – e purtroppo lo è – sarebbe umiliante. A noi del voto americano non dovrebbe interessare per niente. Per varie ragioni. Come cittadini e persone libere ci dovremmo rifiutare di dipendere dal voto di altri e dal governo di […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Road to the White House? I Don’t Give a Crap

The American electoral process holds little intrigue for me as a European and for several compelling reasons. First and foremost, I do not participate in voting; as a foreign citizen, I refuse to relinquish my agency to the whims of others or the maneuvers of a foreign government. Why should my life depend on the vote of an accountant in Idaho or a banker in Chicago? This sentiment is not rooted in national pride — a concept that holds scant meaning for me — but rather in a proud civic responsibility intertwined with the long-lost ideal of universal fraternity. Though […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Il partigiano Sinwar

Se dovremo morire, moriremo per difendere i nostri diritti – Toro Seduto (Mia traduzione di un articolo di John Wight. L’articolo è enfatico come si conviene nella celebrazione di un eroe. Non ne prendo le distanze dai contenuti, ma dal tono che non mi è usuale. Faccio notare però come milioni se non miliardi di persone non credono alla versione del “cattivo barbaro terrorista ammazzato”)Yahya Sinwar non era un “terrorista”, era un combattente per la libertà. È morto come campione della causa del popolo palestinese, che è la causa dell’umanità nel nostro tempo.I suoi ultimi momenti su questa terra, ripresi dalle […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...

Europe’s Setback: Draghi Report

The Draghi Report represents a significant moment in European politics. It outlines a strategy for the coming years. As a former governor of the European Central Bank and former Italian PM, Draghi commands authority, and his Atlantic ties position him as a guarantor of closer integration between Europe and the United States. This integration has evolved beyond mere alliance in recent decades. Whether this serves the interests of one or both parties requires careful analysis and political judgment. However, the Report notably neglects political dimensions, focusing on economic and governance concerns. This oversight reveals a political conservatism inherent in its […]

Continue Reading

Ti potrebbe anche interessare...