Inventiamoci un nemico

Il vento dell’ovest soffia sulle braci Ucraine Nelle ex repubbliche sovietiche, compresa l’Ucraina, vive un’elevata quota di popolazione russa e la lingua russa è stata ed è tuttora la lingua franca e colta di tutta l’area. Lo era anche prima della formazione dell’URSS. Oggi, i russi rimasti nelle repubbliche baltiche e in Ucraina sono diventati cittadini di serie B e il russo, nonostante sia parlato comunemente da gran parte, se proprio non da tutta, della popolazione non è riconosciuto come lingua nazionale. Questo processo di de-russificazione è stato condotto sistematicamente dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica dai partiti filooccidentali sostenuti dagli Stati […]

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Il nuovo Presidente della Repubblica

Tra sesso, sessismo e genere Il Presidente della Repubblica, figura di garanzia per eccellenza nella nostra Costituzione, non sarà scelto dal popolo e non ci sarà una campagna elettorale. Ancor più del Capo del governo, che richiede il consenso dei cittadini, sarà scelto nelle segrete stanze da pochi iniziati. Di conseguenza, parlarne è un esercizio utile nel porre questioni, ma inefficace negli esiti. È giusto che sia così. Si parla di una donna presidente. Distinguiamo: una donna o una femmina? Perché di femmine in politica ce ne sono alcune, ma sono rare donne e uomini che si sforzano di introdurre […]

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Four Stages of Environmental Political Consciousness

The environmental crisis is an epochal event to the extent that some have argued that the Earth has entered a new geological era. In my 2015 book about “Environmental Politics” I propose four stages of people’s sensitivity to the environmental problem and identify a clear divide between the progressive and the conservative political approaches. The COVID-19 pandemic and the aftermaths are hastening the passage from second to the third stage which implies the adoption of a more radical approach to current environmental policies[1]. Keywords Geography • Ethics • Epistemology • Future generations • Polity  An Epochal Divide  Since antiquity, philosophers have […]

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Elezioni a Padova

Dal buonsenso alla politica “Il buonsenso, finalmente”! fu lo slogan elettorale vincente del Sindaco di Padova, Sergio Giordani alle passate amministrative. Un’impostazione azzeccata viste le nevrotiche contrapposizioni in cui erano incorse le precedenti amministrazioni.  Il moderato programma del “buonsenso” fu integrato dall’”immaginazione al potere” promessa da Arturo Lorenzoni e dalle liste che lo sostenevano. Fu così che l’elettorato di estrema sinistra, quello ambientalista e chi di solito si astiene o vota 5stelle favorirono il successo finale dell’attuale sindaco civico “centrista” espresso soprattutto dal PD. Lorenzoni offrì speranza a quella componente radicale che richiede cambiamento soprattutto in termini di ambiente e […]

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MANIFESTAZIONI E VIOLENZA

“Piazze piene e urne vuote” Si discute sulla libertà di manifestare per le strade e le piazze delle grandi città. Più che uno strumento di libertà, queste manifestazioni sono un retaggio del passato che si è trasformato in comportamenti impropri in una democrazia.  Se ne dovrebbe riflettere con attenzione e senza pregiudizi.  Quando fu scritta la Costituzione il tasso di analfabetismo era ancora alto, non esisteva la televisione e anche le radio non erano diffuse. Viaggiare dalla Sicilia o da Trieste a Roma era un’impresa e costava molto più di quanto non costi oggi in relazione al reddito medio.  Di […]

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Americani, accademici e talebani

Tra i ricercatori circola la seguente barzelletta. Sotto un lampione, un ubriaco cerca disperato il portafoglio che ha perduto. Un passante gli chiede: “Ma sei sicuro di averlo perso proprio qui”? “No, risponde l’ubriaco, l’ho perso laggiù nel bosco, ma lo cerco qui perché c’è più luce”! Fin dagli anni Ottanta in vari dipartimenti universitari americani si è studiata la società afghana e le sue tradizioni. E si continua a farlo.  Gli studiosi, per quanto con diverse opinioni e grado di coinvolgimento, sono in genere intellettuali curiosi e genuinamente aperti a comprendere davvero come funzionano le società diverse da quella […]

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Domande sui Talebani

Si parla tanto della condizione delle donne in Afghanistan e della violenza dei talebani. Ma qualcuno ha mai parlato con un talebano? E con una donna afghana favorevole ai talebani? Io no. Al più posso dire di essere andato due volte a mangiare in un ristorante afghano a Baltimora: la prima nel 1992 ho fatto indigestione per qualcosa di guasto; la seconda, nel 2009, ero con una antropologa esperta in tradizioni afghane, ma non ricordo nulla di quel che mi ha detto sul paese, però per lo meno ho digerito tutto facilmente.Non si è mai pensato che molte donne afghane […]

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Un Paese senza etnie

i primi dati del censimento U.S.A. Sono usciti i primi dati del Censimento degli U.S.A. Il New York Times come primo commento sottolinea che la popolazione bianca (caucasica) è per la prima volta in declino in termini assoluti, mentre in termini percentuali è andata calando fin dal 1960. L’aumento di popolazione, per quanto molto contenuto e inferiore a quello dei periodi precedenti, è tutto da attribuirsi alla crescita di neri, asiatici, ispanici e soprattutto multietnica. È raddoppiato il numero di chi dichiara di appartenere a più di un’etnia (race). Questo ultimo dato è forse il più significativo di tutti: significa […]

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No-Vax vs. Iper-Vax

Per un periodo ho vissuto in un grande condominio composto da una sessantina di proprietari di appartamenti, uffici, negozi e attività. Dei proprietari ne conoscevo sì e no quattro o cinque. Prima delle assemblee venivo regolarmente avvicinato dal geometra in pensione. Costui era a capo di una fazione di condomini e mi intratteneva per almeno un quarto d’ora raccontandomi le potenziali malefatte proposte dall’altra fazione. Per fortuna c’era lui che vigilava e sventava gli imbrogli facendoci risparmiare sulle spese e bloccando i progetti immaginifici dell’altra fazione. “Grazie geometra, gli dicevo io, stia tranquillo voterò senz’altro per lei e le mozioni […]

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L’inno di Mameli

Le parole dell’inno nazionale italiano sono vecchie e apparentemente sciocche, nonché truculente. Se scritte oggi, fuori contesto, sarebbero oltre i limiti del ridicolo. Invece, le stesse parole, interpretate in metafora, e la musica trascinante sono particolarmente adatte a un evento sportivo: danno la carica come per l’appunto è richiesto a un coro di tifosi e atleti. Il nostro inno piace molto agli stranieri che non capiscono le parole. E piace molto ad atleti e tifosi che si caricano dicendosi “pronti alla morte” tutti insieme come fratelli uniti in “coorte” al richiamo dell’impresa, dell’Italia. Non rappresentano certo la civiltà italiana e […]

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